venerdì 18 aprile 2008

Sette punti fondamentali per Neapolis

Sette punti fondamentali per Neapolis

Premetto che quanto scriverò in questa mia riflessione sarà proponibile, quindi il Consiglio potrà individuare una valida soluzione, solo se sarà veramente attuata una seria politica del decentramento amministrativo ad opera dell’Amministrazione attiva. Finora, tutte le amministrazioni succedutesi dalla istituzione dei Consigli di Quartiere, era il 1976, ad oggi – tranne qualche rara eccezione – poco o nulla hanno fatto per una seria politica di decentramento e concertazione tra circoscrizioni e sede centrale. Tutto questo ha portato ad un accentramento di poteri, purtroppo anche di quelli delegati, rendendo vano e nullo il valore delle nove circoscrizioni. Particolarmente nell’ultimo quinquennio si è proceduto non tenendo in alcun conto le competenze, le proposte ed i poteri dei quartieri siracusani. Pochi esempi concreti sono l’isola pedonale di Ortigia, il piano del traffico di Corso Gelone, poi revocato, ed il “piccolo auchan” di Piazzale San Nicolò, nella zona archeologica della Neapolis. Tutti e tre i provvedimenti sono stati adottati autonomamente, non rispettando i dettati dello statuto comunale e del regolamento per il decentramento e la partecipazione amministrativa che avrebbero previsto venti giorni di tempo perché le circoscrizioni interessate esprimessero il dovuto parere. Solo un esempio di mancanza di rispetto, grave, prima di tutto nei confronti dei Presidenti e dei Consigli circoscrizionali e poi nei confronti del cittadino elettore che gli stessi consigli circoscrizionali ha determinato con l’espressione del proprio voto. Un piccolo esempio di disamministrazione, tutta siracusana, e di approssimazione amministrativa che vede emarginate, sempre maggiormente, le circoscrizioni che, nel resto d’Italia, sono considerate le vere sedi di discussione dei problemi. La prima battaglia va, quindi, condotta proprio per ottenere rispetto dall’amministrazione centrale. L’augurio che il nuovo corso amministrativo di governo della Città possa, una volta e per tutte, rispettare le istanze della gente, che col proprio mandato hanno voluto determinati rappresentanti, non ci resta che porlo con tutta la forza possibile. Compiuta questa, doverosa, premessa, il quartiere Neapolis, il più esteso, è afflitto da mali “storici”. Una più stretta partecipazione attiva dei cittadini alla vita della propria città ed una corretta e coerente linea di governo, al di sopra dei colori politici ma solo per il bene della propria zona, può seriamente contribuire ad individuarne la soluzione.

Primo punto – il traffico –

Appare oltremodo necessario riorganizzare, regolamentare o migliorare, determinati punti cruciali di snodo del traffico urbano. Primo fra tutti l’incrocio tra Corso Gelone e Viale Paolo Orsi, dove sarebbe necessario installare delle cunette divisorie per fare in modo che le autovetture provenienti dalla Via Tevere, che devono immettersi su Corso Gelone, trovino la carreggiata libera e non invasa da auto che devono seguire un’altra direzione. Lo stesso dicasi per Via Saverio Cavallari dove, inspiegabilmente, vengono fatti parcheggiare gli autobus turistici delle comitive in visita al Teatro Greco. Nella nostra Città, precisamente in Via Von Platen, esiste una struttura appositamente attrezzata ad ospitare pullman che, puntualmente, rimane deserta. Gli automobilisti in transito per Via Cavallari, sono obbligati ad interminabili code anche se hanno in programma di svoltare a destra per Corso Gelone. Discorso a parte merita il tratto finale di Corso Gelone, che poi prosegue con Via Catania dove, chissà per quale impensabile motivo, esiste ancora un tratto a senso unico verso Foro Siracusano. E’ il retaggio di un vecchio piano di traffico, poi modificato, che appare inutile e rende, giocoforza, deserto il tratto di strada, obbligando l’automobilista a seguire una rotatoria per immettersi in Via Catania, provenendo da Foro Siracusano. E’ necessaria la trasformazione dell’attuale aiuola del tratto finale di Corso Gelone, in rotatoria che renda possibile la svolta a sinistra, provenendo da Via Epicarmo, sì da decongestionare il traffico veicolare su Corso Gelone che oggi appare enormemente appesantito. La rotatoria, così concepita, avrebbe anche il senso di rallentare il traffico veicolare proveniente da Foro Siracusano che, con particolare riferimento ai mezzi pubblici, procede a forte velocità mettendo a rischio l’incolumità dei pedoni.

Secondo punto – mezzi pubblici –

E’ necessario inibire l’ingresso agli autobus in attuale dotazione dell’Ast, su Corso Gelone. In primo luogo per l’enormità di fumo nero che gli stessi rilasciano ad ogni partenza, con notevole “sollievo” dei pedoni che affollano i marciapiedi di Corso Gelone, poi per la perenne “occupazione” degli spazi deputati a fermata – mai liberi – che rendono difficoltoso l’accostarsi di mezzi di tale mole, causando interminabili code e notevoli rallentamenti, specie nelle ore di punta, al traffico veicolare. Con un capolinea in Piazza della Vittoria ed un serivizio di navette su Corso Gelone – centro commerciale della Città – sarebbe facilmente risolto il problema. Sempre per il trasporto urbano, sarebbe utile affiggere gli orari delle corse e provvedere a farli rispettare, cosa finora mai verificatasi, che non invoglia minimamente il cittadino utente a servirsi del mezzo pubblico, preferendo ad esso l’utilizzo della propria auto. Si eviterebbero congestioni veicolari e file.

Terzo punto – eliminazione della spesa per l’affitto dell’Ufficio adibito a sede della Circoscrizione –

L’attuale immobile di Via Garigliano 16/a, che ospita gli Uffici del Quartiere Neapolis, costa circa settemila euro al mese di affitto alle casse comunali. Il problema, già posto nel 1995 e più volte discusso anche alla presenza di autorevoli esponenti, avrebbe determinato, se lo si fosse veramente voluto, l’eliminazione della spesa. Se si pensa che Casina Cuti, chiusa da tempo, con l’eccezione di qualche sporadica mostra, avrebbe spazio oltremodo necessario ad ospitare Uffici, Ufficio del Presidente, Aula Consiliare, sezione di Polizia Municipale ed anche la biblioteca, che oggi non può essere fruibile per mancanza di spazio, non si capisce perché si tenga ancora in essere un tanto oneroso contratto con privati che grava sulle tasche dei cittadini. Appare necessario ed urgente procedere all’immediata revoca dello stesso ed al trasferimento degli uffici presso Piazzale San Nicolò, o nella individuata sede di Via Archia, dove non esisterebbero neanche i noti problemi di parcheggio di Piazza Adda, e dove sarebbe fruibile anche dai portatori di handicap che oggi non possono accedere, gli uffici sono al primo piano e per raggiungerli ci si deve servire di una rampa di scale, se non dall’ingresso di servizio. Si otterrebbe così un notevole risparmio, si potrebbero completare i servizi al pubblico e la somma risparmiata potrebbe essere prevista per programmare altri investimenti.

Quarto punto – illuminazione zone extraurbane stabilmente abitate –

Com’è noto, ricadono all’interno di Neapolis praticamente tutte le zone extraurbane del Comune di Siracusa. Molti cittadini hanno scelto di risiedervi stabilmente per tutto l’anno ma non possono ancora godere di tutti quei servizi per i quali pagano regolarmente tributi e tasse. Se il problema degli scarichi fognari è in parte risolto, è prossimo l’avvio del servizio nelle zone di Arenella ed Ognina, ma resta da risolvere per le rimanenti zone scoperte, uno fra tutti, quello dell’illuminazione delle vie, rimane irrisolto ormai da troppo tempo. E’ necessario pensare ad una seria programmazione degli interventi che possa portare, nel minor tempo possibile, al risultato finale di vedere illuminate gran parte delle zone stabilmente abitate per tutto l’arco dell’anno. Intere zone come quelle di Plemmirio, Terrazza, Isola ed Asparano, sono state scelte come residenza stabile da molti cittadini. E’ giusto garantire loro, e non solo a parole, i necessari standard di servizi. Bisogna programmare seriamente, insieme all’Amministrazione attiva ed alla popolazione residente, un progetto concreto di acquisizione delle strade private, in modo da poter mettere il Comune in condizione di inserire il progetto nel piano triennale delle opere pubbliche ed alleviare il disagio di migliaia di persone che oggi non godono di condizioni di sicurezza eccellenti, specie nelle ore serali.

Quinto punto – collegamento zone extraurbane –

E’ ascrivibile a livello di vera e propria emergenza. I collegamenti tra Siracusa e le zone extraurbane di Tivoli da una parte e delle zone balneari dall’altra, funzionano male. Non si vede garantita una continuità nel servizio che, a volte, non viene garantito o per il quale non vengono rispettati gli orari. I numerosissimi residenti delle zone extraurbane della circoscrizione Neapolis non possono, quindi, vedersi garantire l’uso di un mezzo, quello pubblico, per il quale pagano abbonamenti e ticket. Un problema nel problema, se vogliamo, che deve essere risolto attraverso una conferenza di servizi che ponga le basi di un miglioramento delle attuali condizioni e di un potenziamento delle corse, anche attraverso apposite convenzioni da sviluppare tra abitanti delle zone decentrate ed Azienda Siciliana Trasporti. Già in precedenza, nel 1996, si era istituita qualche corsa in più che poi nel 1998 venne abolita dall’Ast, con notevole disagio per gli abitanti.

Sesto punto – Partecipazione alla vita amministrativa della Circoscrizione – Assemblee Popolari

Sarebbe giusto che i cittadini di Neapolis, dopo avere scelto i propri rappresentanti al Consiglio di Circoscrizione, partecipassero attivamente alla vita amministrativa del proprio Quartiere. Tutto questo non è pura utopia elettorale ma è previsto dal vigente regolamento per la partecipazione popolare ed il decentramento amministrativo. Le Assemblee popolari devono essere quel mezzo di dibattito e proposizione che finora non è stato correttamente attuato. Pensate per garantire “voce” alla cittadinanza. Garantire uno strumento di democrazia deve essere tra le priorità degli amministratori e la partecipazione popolare, che serve proprio a far conoscere bisogni e priorità, non può non essere tra i punti fondamentali di un dibattito politico democratico e costruttivo.

Settimo punto – Utilizzo degli spazi culturali ricadenti nell’ambito circoscrizionale –

In una “Città d’arte” come la nostra, sarebbe oltremodo necessario far rivivere e valorizzare tutti quegli spazi culturali utili a “far emergere” un substrato presente a Siracusa ma mai valorizzato; altrettanto può esser detto per tutti i monumenti presenti in ambito circoscrizionale. Essi dovrebbero essere aperti, fruibili ed in qualche caso anche presentabili. Nell’ambito delle ristrette competenze circoscrizionali non si può non essere di indirizzo e stimolo presso le competenti autorità centrali. L’Amministrazione attiva dovrà occuparsi di rendere fruibili spazi da adibire alla cultura, a manifestazioni e mostre per le quali dovranno essere impegnati – e valorizzati – artisti ed esponenti della cultura siracusana. Il salone inferiore di Casina Cuti ben si presterebbe ad ospitare mostre e rassegne nel periodo invernale, mentre Piazza San Giovanni alle Catacombe potrebbe essere la sede estiva naturalmente deputata a questo. E’ da svolgere, nei confronti della Sovrintendenza alle antichità, un’opera di sensibilizzazione e proposizione per quanto riguarda la fruibilità degli altri beni culturali. Si pensi alle catacombe di San Giovanni, alla tomba di San Marziano ed al tempio di Giove olimpico. Solo tre dei numerosi esempi di cattiva gestione delle risorse che fanno capire quanto lavoro ci sia da fare.

Questo un primo “screening” delle esigenze e necessità della Circoscrizione più estesa del Comune di Siracusa. Un quartiere che deve rinascere con l’aiuto di tutti ma, soprattutto, nel rispetto della dignità dei Consigli di circoscrizione, primo gradino della politica cittadina e primario strumento di raccordo tra popolazione ed amministrazione centrale.

Giovanni Di Lorenzo